di Martina Faedda
Arte palestinese: Malak Mattar
Nel contesto di un conflitto duraturo e complesso come quello tra Israele e Palestina, l’arte e la cultura emergono come potenti mezzi di espressione e resistenza per il popolo palestinese. Un modo di sottolineare e preservare l’identità di chi lotta per la propria esistenza e indipendenza. Uno dei più notevoli esempi di questa forza è rappresentato dall’opera di Malak Mattar, giovane artista tra le voci più importanti della Gen Z palestinese nel mondo dell’arte.
Nata e cresciuta a Gaza all’inizio del nuovo millennio, un’area densamente popolata e oppressa da restrizioni di movimento, conosce fin da piccola la coercizione e le difficoltà quotidiane affrontate dal suo popolo. L’arte di Malak Mattar è una finestra sulla realtà di chi vive in questa regione contesa. All’età di soli 13 anni, Malak trova uno sfogo per le emozioni soffocate, liberando l’energia negativa, l’ansia e il terrore che prova a causa del conflitto. Ad oggi, ha dipinto più di cinquecento tele.
I colori nelle tele di Mattar
Le opere di Mattar colpiscono per l’uso audace di colori vivaci e potenti. Attraverso il suo pennello, rivendica la forza e la resilienza delle donne palestinesi, spesso dimenticate nel contesto di un conflitto dominato da narrazioni politiche e militari, mondi declinati solamente al maschile. Ogni tratto, ogni tonalità, diventa un grido di libertà e di giustizia per la sua gente, per le sue sorelle.
L’arte di Mattar diventa un veicolo per trasmettere al mondo ciò che il popolo palestinese vive quotidianamente: il dolore delle perdite umane, la sofferenza delle famiglie separate e l’angoscia della vita sotto l’assedio. Attraverso il suo lavoro, Malak sfida il silenzio imposto da una comunità internazionale spesso inerte e offre una visione autentica della realtà palestinese, portando il conflitto e la sua umanità alle coscienze di chi osserva.
I simboli della resistenza
La simbologia delle sue opere è carica di messaggi e significati: oltre alle donne, la sua espressione di solidarietà verso le sue sorelle palestinesi, spiccano tra gli elementi ricorrenti i fiori. Quasi a cercare di infondere bellezza in mezzo alla difficoltà giornaliera, in quella vita troppo spessa tinta dal rosso del sangue versato nei conflitti. Anche la colomba bianca, simbolo universale di pace, si erge tra i colori audaci dei dipinti, sottolineando il desiderio di libertà per il popolo palestinese.
Resistenza, identità, speranza
Con il triste vanto di aver già affrontato quattro guerre, Mattar si rifiuta di delinearsi come vittima. Pubblica un libro per bambini, Sitti’s Bird, con la casa editrice indipendente americana Interlink, in cui scrive e illustra la sua storia come sopravvissuta di guerra. Nella sua opera e nella sua arte non si limita solo a denunciare la sofferenza: infonde un sentimento di speranza e resistenza. Malak Mattar non crea solo per sé stessa, ma per il suo popolo, per coloro che non possono far sentire la propria voce. I suoi dipinti diventano strumento di richiamo alla solidarietà umana. Nelle tele di Mattar emerge una Palestina che resiste, che insiste nel coltivare la propria cultura e identità, nonostante la dura realtà che la circonda.