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Stop al traffico di armi nel porto di Genova

Labiba (associazione di promozione sociale che supporta l’autodeterminazione del popolo palestinese) si unisce alle iniziative per interrompere il traffico di armi nel porto di Genova destinate a Israele, responsabile del genocidio in atto nella Striscia di Gaza, della violazione del Diritto Internazionale Umanitario e della Violazione della Quarta Convezione di Ginevra per Crimini contro l’Umanità e Crimini di Guerra, nonché attualmente sotto processo per violazione della Convenzione sul Genocidio.

Non vogliamo più essere complici dei massacri e genocidi che si stanno compiendo nel mondo. L’Italia offre supporto logistico attraverso i suoi porti per garantire l’arrivo delle armi a destinazione in violazione della normativa vigente dal 1990 e della nostra Costituzione. Da anni il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova (Calp) blocca l’esportazione di materiale bellico verso paesi che opprimono e brutalizzano altri popoli. A fianco dello Yemen e oggi anche della Palestina, chiediamo la fine di ogni traffico di armi nei nostri porti. 

Chiediamo che vengano rispettate le leggi del nostro Paese appellandoci alla Legge 185/1990 “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” e l’articolo 11 della Costituzione italiana.