La notte del 5 settembre 2021, come fosse una scena del film Le ali della libertà, sei detenuti palestinesi sono stati protagonisti di un’evasione dalla prigione israeliana di Gilboa scavando un tunnel. Tra loro c’è Zakaria Zubeidi, ex-comandante a Jenin delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa – gruppo armato legato ad al-Fatah –, arrestato nel 2019 a seguito del sospetto da parte dei servizi segreti israeliani (Shin Bet) di pianificazione di un attacco terroristico.
I restanti cinque (Mondal Ainfaat, Mahmad Aardiya, Muhammed Aardiya, Yakub Kadari e Iham Kamagi) appartengono alla Jihad islamica palestinese; quattro di loro erano condannati all’ergastolo, mentre uno era in detenzione amministrativa.
In via preventiva, il resto dei 350 prigionieri di Gilboa è stato spostato in altri luoghi, i quali non sono stati resi noti.
Questo tipo di operazione compiuto dagli agenti penitenziari israeliani può, secondo numerose organizzazioni, essere considerata una violazione dell’art. 33 della Convenzione di Ginevra, percepito come una sorta di punizione collettiva.
Per continuare a leggere l’articolo clicca qui