Nel 2021 è uscita nelle librerie italiane Il libro della scomparsa, la traduzione di Sifr al-Ikhtifaa di Ibtisam Azem, pubblicato da hopefulmonster editore. La bellissima copertina è suggestiva della storia che contiene: una still di un’opera di Sarah Neshat, Sarah (2016, Gladsone Gallery, New York).
Questa la premessa che faccio ogni volta che ne parlo: Il libro della scomparsa è una storia di provocazione. In una notte qualsiasi, senza preavviso, tutti i palestinesi scompaiono nel nulla. La mattina seguente, gli israeliani si trovano nel panico e nel caos: dove sono i prigionieri, gli autisti dei bus, i vicini di casa? Scomparsi nel nulla, lasciano dietro di sé solo disagio e paura, curiosità e rabbia. Dov’è il nemico quando il nemico, di per sé, non esiste più?
A dipinti di scene e situazioni – come uno sciopero indetto (o forse no?) dei mezzi pubblici perché gli autisti, praticamente in toto palestinesi, non si sono presentati al lavoro – si alternano capitoli introspettivi di Ariel, giornalista israeliano, e Alaa, cameraman palestinese, anch’egli scomparso. Ariel, vicino di casa di Alaa, cerca l’amico ma ne trova solo le riflessioni scritte. Attraverso lettere affettuose, Alaa parla alla nonna defunta, con un amore che emerge sia per lei che per la loro terra.
In un racconto dove tutte le conversazioni vengono ostacolate – Alaa e la nonna, Alaa e Ariel, palestinesi e israeliani. Gli scenari sono infiniti, le possibilità altrettanto. Attraverso la provocazione filosofica lanciata da Azem, il libro stesso diventa uno spunto per riflettere sull’ occupazione dei territori e i motivi che la sottendono.
Sebbene forse poco conosciuto, questo libro è un’arma potente da tenere tra le mani.
Puoi acquistare Il libro della scomparsa nella libreria indipendente più vicina a te, oppure direttamente dal sito dell’editore: https://hopefulmonster.net/prodotto/il-libro-della-scomparsa/
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